A chi ha già visto i suoi lavori nelle personali e nelle estemporanee accolte tanto all’interno di
prestigiose e classiche location quanto di posti originali e curiosi, ma pur sempre legati a una
visione innovativa dell’arte, Elisa Donetti si presenta come un’artista che narra attraverso le
proprie opere una interiorità a tratti disincantata, frammentata e ricomposta più volte, ma
sempre meravigliosamente protesa verso quella purezza, quel candore che sono il
vademecum delle anime in continua ricerca, ancore legate ad antiche tradizioni e riflessi di
specchi dove il tempo fluisce a dispetto di una curiosità senza inizio né fine.
Elisa Donetti gioca con i propri mosaici, li scompone e li ricostruisce curandone gli equilibri di
armonia nelle piccolissime parti e nelle tonalità del colore. E ogni mosaico diventa un puzzle,
le cui tesserine sono tracce nascoste di motivi, di gioie, di ansie, di aneliti, di lotte, di percorsi
dell’anima. Sono passaggi, le opere di questa artista giovane ma già segnata dall’incedere
cadenzato dell’approccio artistico maturo. Passaggi in più dimensioni di sogno, come in più
livelli di un multiverso dove infinite sono le aspettative che appaiono allo sguardo che si posa
sull’opera e altrettanto le uscite di sicurezza celate nel sottile e discreto simbolismo delle figure
riportate.
Il segreto sta lì, nascosto tra mille colori e frammenti di fogli di vita raccolti in un disegno che, all’apparenza disarmante negli accostamenti, diventa invece una stabile sequenza di tinte, un preciso tracciato, un circuito di sensazioni, la mappa del DNA di una innovativa visione
dell’arte.